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LE ORIGINI DI LIVORNO
Le ipotesi sulle origini di Livorno e del suo nome sono diverse e difficili da ricostruire con storica certezza. Fin da prima della nascita di Cristo diverse popolazioni si alternarono nella colonizzazione del territorio. Già duemila anni fa esisteva una cala, il porto di Labrone, di cui parla lo stesso Cicerone, Questa cala, detta all'epoca appunto Liburna, dal nome delle imbarcazioni che ospitava probabilmente costituisce l'origine della città e del suo nome. Livorno sorgeva all’estremità Sud del cosiddetto Arco di Stagno dove si hanno notizie di un piccolo villaggio di pescatori, posizionato sulla costa dell'alto Tirreno, a pochi chilometri a sud della foce dell'Arno e da Pisa. Anche successivamente il territorio su cui sorgevano le poche costruzioni capostipiti della futura città, era paludoso e malsano e solo nell'undicesimo secolo una torre, detta Mastio di Matilde, sancì l'importanza del villaggio, al tempo parte di un importante feudo retto appunto dalla Contessa Matilde, Marchesa di Toscana Siamo agli inizi del secondo millennio quando le altre localita’ della toscana Firenze , Lucca e Pisa stanno vivendo un periodo di grande rilievo sul piano artistico, su quello culturale e su quello commerciale. Livorno, in questo stesso periodo (siamo in alto medioevo) rimane invece ai margini della storia La tradizione riporta che nel 1103 la contessa Matilde, marchesa di Tuscia, donò all’Opera del Duomo di Pisa il “Castrum Liburni et curtem”. L’erezione del fortilizio detto “Quadratura dei Pisani” e di una cinta muraria intorno ad esso, nel 1392, segnò il passaggio di Livorno a città fortificata. Nei due secoli che seguirono Livorno fu rasa al suolo dai genovesi, poi fu riconsegnata ai pisani, subì alterne vicende, compresa la cessione poi annullata ai Marchesi di Massa, fino a quando i pisani non completarono la fortificazione del porto aggiungendo altre due torri ad un'altra che era stata eretta prima della cessione suddetta. Vengono anche costruiti magazzini che confermano l'importanza commerciale del porto. Il 1587 vede il succedersi alla massima carica granducale, dell'altro figlio di Cosimo I, Ferdinando I, fratello di Francesco I. A Ferdinando si deve la proclamazione di Livorno come porto franco. Gli scambi commerciali subirono un aumento vertiginoso. Tra il 1590 ed il 1603 furono poi emanate le "Leggi Livornine" o "Costituzione Livornina". Queste leggi prevedevano la concessione di immunità, privilegi ed esenzioni ai mercanti, di qualsiasi provenienza, ma non solo. Le leggi garantivano anche e soprattutto libertà di culto e di professione religiosa e politica. Chiunque fosse stato ritenuto colpevole di qualsiasi reato (con alcune eccezioni, tra le quali l'assassinio e la falsa moneta) aveva garantita libertà di accesso alla Terra di Livorno. Il primo rappresentante dei Lorena ad assumere il titolo di Granduca di Toscana, è Francesco II, marito di Maria Teresa, figlia di Carlo VI, che nel 1745 divenne Imperatore d'Austria e del Sacro Romano Impero. Fu con i Medici che comquistarono e sottomisero Livorno che che la città diventò un importante centro portuale. Presto Livorno accolse una vivace comunità multirazziale favorita dalla politica di Ferdinando de Medici che favorì l’accoglienza di esuli soggetti a persecuzioni politiche o religiose. Livorno Capoluogo toscano, fondata nel 1577 ad opera di Francesco De’ Medici ebbe un fiorente sviluppo successivamente la costituzione del 1593 che incentivava l’immigrazione proteggendone la liberta’. La dinastia Medicea termino’ nel 1737 con la morte di Giangastone , da quel momento in poi si registro’ una fase discendente che permise ai Francesi di invadere il territorio e stanziarsi per diversi anni. Dal 1860 ai primi del novecento in Coltano non avviene nulla di particolare; a volte vengono fatte della battute di caccia alle quali partecipa anche il re Vittorio Emanuele II. Occupata dai francesi nel 1795, rimase unita all'impero napoleonico fino al 1814. La popolazione e le sue case crebbero rapidamente ed è in questo periodo che venne condotto a termine l'acquedotto ed eretto il magnifico Cisternone. Bellissime vie ed una passeggiata incantevole - il lungo tratto di spiaggia che dalla barriera a Mare conduce all'Ardenza, fece si' che Livorno divenne una delle piu' belle stazioni balneari d'Italia. Belle pagine di splendido patriottismo onorano i livornesi moderni. Basti ricordare come, dopo Novara e quando tutto aveva ceduto agli eserciti di Radetzki e di D'Aspre, i livornesi, privi di ogni armamento, chiusero le porte della loro città alle truppe austriache e nei giorni 10 e 11 maggio 1849, valorosamente combatterono alle mura, nei sobborghi e sul litorale, non cedendo che al numero e contrastando l'odiato nemico. Nel 1859, nel 1860, nel 1866, da Livorno parti' un consistente numero di volontari per le guerre dell'indipendenza. Durante il Granducato di Leopoldo II, il 15 marzo 1844, viene inaugurato il tronco ferroviario Pisa - Livorno. Dopo la Napoli - Portici (1839), la Milano - Como (1840) e la Napoli - Roma , la Pisa - Livorno è la IV° ferrovia costruita in Italia. La zona passa dai Lorena ai Savoia e Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia vi dimora per un certo periodo di tempo, va a caccia e a pesca nelle paludi. Sulla via che congiunge San Piero a Grado a Coltano vengono cambiati i cippi e vengono messi, al posto di quelli di Ferdinando III, quelli di Savoia.


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